Bard (Aosta) – Forte e borgo
Informazioni utili
| Forte di Bard | Trenitalia | Autolinee Arriva |Visita al Forte di Bard (Aosta), imponente fortificazione posta a difesa della strada di accesso alla Valle d’Aosta, e all’annesso borgo, parte dell’associazione dei Borghi più belli d’Italia. L’ingresso al Forte è incluso nell’Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta.
Forte di Bard Aosta, veduta
La storia
Situato in corrispondenza di una chiusa sulla naturale via di accesso alla Valle d’Aosta costituita dal corso della Dora Baltea, il territorio dell’attuale borgo di Bard è popolato fin dal Neolitico (8000-3500 a.C. ca.), come testimoniano le tracce di graffiti rupestri visibili presso l’Archeoparc, nella zona dell’attuale cimitero. Anche i Romani riconoscono l’importanza di questo punto di passaggio, e vi costruiscono la via delle Gallie (di cui si conservano molti resti a Bard e nei comuni limitrofi) per collegare le pianure con i territori oltre le Alpi. Le origini del castrum romano non sono documentate, ma il borgo nasce come insediamento di attraversamento, con le abitazioni allineate lungo i lati della strada.
Tra il VI e il XIX secolo la chiusa di Bard segna politicamente il confine meridionale del Ducato d’Aosta, e divide due regioni che nel corso dei secoli si differenziano culturalmente e linguisticamente ricevendo l’una influenza dalla pianura Padana, e l’altra dai territori d’Oltralpe. La favorevole posizione del borgo tuttavia rende Bard un punto di passaggio obbligato fra la pianura e le Gallie, determinando la sua importanza e ricchezza: qui vengono riscossi i dazi e si sviluppano tutti i servizi necessari ai viandanti (alberghi, osterie, stallaggi, maniscalchi, cambi di cavalcature), dapprima quelli che percorrono la strada romana, e poi quelli che scendono dal Nord Europa sulla via Francigena diretti a Roma e Gerusalemme.
Grazie alla sua posizione strategica su un’altura isolata che controlla la via di accesso alla Valle d’Aosta, già i Romani costruiscono un primo fortilizio nel luogo dell’attuale Forte, poi trasformato in castello a partire dal IX secolo, come parte del sistema di fortificazioni della bassa Valle. La signoria di Bard risulta insediata sul territorio dalla metà del XII secolo, legata da vincoli vassallatici al vescovo di Aosta. In seguito a contrasti interni fra i membri della casata, il castello con i suoi domini viene ceduto nel 1242 ad Amedeo IV di Savoia, passando così sotto il diretto dominio sabaudo. Non conosciamo il suo aspetto nel Medioevo, ma certamente i Savoia ne rinforzano le difese per adeguarlo ai progressi delle tecniche militari; le fonti iconografiche mostrano un insieme di edifici dominati da un’alta torre quadrata e racchiusi da una doppia cinta muraria, con un sistema di bastioni che in un’incisione del XVII secolo arriva fino al borgo.
Forte di Bard, costruito sulla roccia
Nel 1661 il duca Carlo Emanuele smantella le vicine piazzeforti di Verrès e Montjovet, e ordina il trasferimento degli armamenti a Bard, che diventa così il presidio militare del ducato sabaudo in Valle d’Aosta. Nel 1704 il forte viene coinvolto nello scontro fra truppe francesi e piemontesi nell’ambito della guerra di successione spagnola. L’episodio più rilevante nella storia del Forte è però l’assedio del maggio 1800: l’armata di Napoleone varca le Alpi attraverso il Gran San Bernardo diretta verso la pianura Padana, dove intende attaccare le truppe austro-piemontesi; la discesa viene però fermata dalla resistenza della guarnigione che presidia il Forte, e ritardata di oltre due settimane. Il Forte viene infine aggirato dall’esercito francese, e dopo alcuni giorni di scontri la roccaforte è costretta alla resa. Memore dell’oltraggio, Napoleone ordina la completa distruzione della fortezza. Ogni anno, una manifestazione in costume rievoca l’episodio dell’assedio.
Preoccupato da una possibile nuova aggressione dalla Francia, Carlo Felice affida il progetto di ricostruzione del forte all’ingegnere Francesco Antonio Olivero, che fra il 1830 e il 1838 porta a termine i lavori, sotto il regno di Carlo Alberto. La nuova struttura, che vediamo ancora oggi pressoché intatta perché non è mai stata coinvolta in azioni belliche, si compone di tre corpi di fabbrica principali (Opera Carlo Alberto, Opera Vittorio, Opera Ferdinando), dislocati a quote diverse e collegati da percorsi protetti e coperti. L’Opera Carlo Alberto, la più grandiosa e al livello superiore, è caratterizzata da un grande cortile centrale con funzione di piazza d’armi, e poteva ospitare una guarnigione di circa 400 soldati.
Nel 1862 viene costruita l’attuale strada statale 26, che supera la chiusa costeggiando la Dora ai piedi della rocca ed evitando la strettoia del borgo. Bard perde così la sua importanza commerciale, e la sua vita segue da ora le vicende del soprastante Forte. Nel contesto politico del XX secolo il Forte perde ogni interesse strategico e militare; dopo la Prima Guerra Mondiale se ne decide il disarmo e la fortezza è ridotta a funzioni di magazzino e prigione militare. Il complesso viene utilizzato dall’Esercito Italiano fino al 1975, quando è ceduto alla Regione Valle d’Aosta che all’inizio degli anni ’90 ne ordina il completo restauro per la creazione di un polo turistico e culturale; rendendo progressivamente fruibili gli spazi restaurati, nel 2006 viene inaugurato il Museo delle Alpi, mentre nel 2017 viene aperto il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.
Forte di Bard veduta dalla Dora Baltea
Il percorso di visita
Il Forte è accessibile tramite gli ascensori gratuiti che partono da Via Vittorio Emanuele II (ulteriori dettagli più in basso, nella sezione “Come arrivare”), oppure salendo a piedi dalla strada interna che inizia al termine dell’abitato di Bard, alle spalle della chiesa di Santa Maria Assunta. L’accesso al Forte è gratuito; l’ingresso ai musei e alle mostre che sono ospitati nelle Opere è a pagamento; la biglietteria si trova in corrispondenza del primo ascensore. Una curiosità: il Forte è stato una delle location del film “Avengers – Age of Ultron” del 2015; è ben riconoscibile nelle scene di apertura, e lungo il percorso di visita si trovano alcune riproduzioni degli eroi della Marvel.
Forte di Bard Aosta, riproduzioni dei supereroi Avengers
Oltre agli spazi utilizzati per mostre temporanee di pittura, scultura e fotografia, il Forte ospita diversi musei con un allestimento permanente:
Borgo di Bard Aosta, veduta dagli ascensori del Forte
Museo delle Alpi
Occupa il primo piano dell’Opera Carlo Alberto; lungo 25 sale, illustra gli aspetti naturali (flora, fauna, clima, genesi della catena alpina) e le caratteristiche delle tradizioni e delle usanze delle civiltà alpine, attraverso pannelli, video, installazioni, diorami, ricostruzioni di abitazioni e aule scolastiche, ambienti immersivi in cui è possibile camminare sull’arco alpino, vetrine con esposizione dei minerali che compongono le rocce alpine, e un emozionante video che simula il volo di un’aquila dalle cime delle montagne al Forte di Bard. La sezione finale analizza la montagna contemporanea e la sua trasformazione ad opera dell’uomo a partire dal Romanticismo e fino alle grandi esplorazioni che a partire dagli anni Trenta hanno portato allo sviluppo del turismo di massa e al conseguente cambiamento del paesaggio montano.
Forte di Bard Aosta, Museo delle Alpi
Prigioni
All’interno dell’Opera Carlo Alberto sono visitabili le celle dove venivano rinchiusi i prigionieri del Forte. L’esposizione inizia con una serie di plastici e di video che mostrano l’evoluzione del forte dall’epoca romana alla ricostruzione di inizio Ottocento. Sono poi visibili le 24 piccole celle destinate ai prigionieri, con approfondimenti su alcuni dei personaggi illustri che hanno fatto la storia del Forte, come Napoleone Bonaparte, Camillo Benso e Francesco Antonio Olivero. Una sezione è dedicata alla complessa opera di restauro e recupero del Forte in vista della sua destinazione a sede museale.
Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere
Ospitato nell’Opera Ferdinando (alla quota più bassa), illustra, attraverso ambientazioni storiche, plastici, filmati, armi autentiche e ricostruzioni, l’evoluzione delle strategie militari e di difesa dall’epoca romana all’Ottocento, fino al progressivo abbandono delle fortezze dovuto all’avvento delle nuove tecniche belliche nel corso del Novecento. L’esposizione prosegue con un approfondimento sulle modalità e sul significato delle frontiere e delle opere di difesa da un punto di vista politico, economico e culturale.
Borgo di Bard
Il borgo di Bard si sviluppa lungo l’antica via delle Gallie, oggi via Vittorio Emanuele II. La visita può partire dalla statale, dove si trovano i parcheggi e nei pressi dell’ingresso al Forte, o al termine della visita al Forte, scendendo a piedi lungo la strada pedonale interna, dirigendosi verso la strada statale. Nella nostra descrizione seguiremo il percorso che sale dai parcheggi e termina al geosito.
Borgo di Bard, casa del Vescovo
Con i suoi 3 km quadrati di superficie e poco più di 100 abitanti, Bard è il più piccolo comune della Valle d’Aosta. Sorge nel punto in cui la valle si restringe formando una stretta gola sul cui fondo scorre la Dora Baltea, costituendo così un passaggio obbligato per il transito fra la pianura e i territori francesi. Le prime tracce di insediamenti umani datano al Neolitico; se ne hanno testimonianze nel parco archeologico che si trova al termine dell’abitato. Il tracciato della via delle Gallie voluta dall’imperatore Ottaviano Augusto per collegare Roma con i territori d’Oltralpe passava di qui; il borgo nasce probabilmente fra due punti di dazio, fra i quali sorgono le prime case, le locande e le botteghe a servizio dei viaggiatori in transito; nei secoli successivi, la strada diventa un tratto della via Francigena; solo dopo il 1862, con la costruzione dell’attuale strada statale, l’antica via perde importanza, isolando l’abitato di Bard dai principali flussi del traffico.
Le testimonianze architettoniche più rilevanti che si possono osservare ancora oggi risalgono al XIV-XVI secolo, e sono costituite dalle decorazioni di alcune delle abitazioni che sorgono lungo la via; si tratta di edifici privati e visibili solo dall’esterno. L’accesso al borgo avviene attraversando un arco a volta sotto la cosiddetta casa Nicole, palazzo settecentesco degli ultimi conti di Bard; l’edificio a L ingloba la porta occidentale del borgo in corrispondenza di uno dei due punti di dazio della strada romana; sulla facciata si notano ancora i fori dei proiettili sparati durante l’assedio napoleonico del 1800. Proseguendo, sulla destra si trova casa Valperga, la cui facciata è ornata da una bifora ora murata e da due finestre a crociera ai lati; prende il nome da Flaminio Valperga, governatore del forte all’inizio del XVI secolo, il cui stemma araldico appare tra gli affreschi che la decorano. Segue la cosiddetta casa Ciucca, cioè “ubriaca”, un edificio che versava in stato di abbandono, da cui il soprannome che allude alla sua stabilità precaria; dopo il restauro è diventata un’enoteca. Ancora sulla destra, si apre una piccola piazzetta in corrispondenza di casa Challant, dal nome di una delle famiglie più influenti della zona; si ritiene che in questa casa abbia abitato il conte Filiberto di Challant, castellano di Bard tra il 1485 e il 1517; la facciata dell’edificio è decorata da affreschi fra i quali si riconoscono gli stemmi araldici della casata. Sull’arco che congiunge casa Challant all’edificio sul lato opposto della strada è visibile una bella finestra a crociera; era questa una delle quattro porte del borgo; la terza è posta a breve distanza. Proseguendo, sulla destra si trova la cosiddetta casa del Vescovo, riconoscibile per una bella bifora sulla facciata; il nome deriverebbe da un vescovo di Guarene d’Alba costretto ad un soggiorno forzato a Bard. Più avanti sulla sinistra si trova un palazzo con un cortile-giardino, detto casa della Meridiana per l’orologio solare posto in facciata.
Borgo di Bard, via Vittorio Emanuele II
Al termine del borgo si apre piazza Cavour, su cui affacciano il Municipio, la chiesa, e il grande palazzo de Jordanis. La chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, è l’unica del paese; oggi si presenta nelle forme assunte nel secondo Ottocento, ed è il risultato della ricostruzione di una chiesa molto più antica, forse coeva al campanile romanico risalente ai secoli XII-XIII; alle spalle della chiesa inizia il percorso pedonale per il Forte. Il palazzo de Jordanis, l’imponente edificio sulla sinistra della piazza, già ospizio e ospedale fin dal XV secolo per i viandanti di passaggio sulla via Francigena, svolge questa funzione fino all’assedio napoleonico; dopo la distruzione del forte, ospita brevemente una guarnigione dell’esercito, ma è gravemente danneggiato da un’esplosione di polveri da sparo; viene donato al Comune, che ne fa dapprima la sede del Municipio e poi l’albergo Stendhal; l’intitolazione allo scrittore francese è dovuta al fatto che il diciassettenne Stendhal partecipò all’assedio al forte di Bard fra le fila dell’esercito napoleonico. La piazza omaggia invece il conte Camillo Benso, che, giovane ufficiale militare dalle sconvenienti idee repubblicane, venne inviato a Bard per partecipare alla ricostruzione del forte. Proseguendo oltre la piazza, dopo il cimitero, si accede all’Archeoparc, geosito a libero accesso dove è possibile osservare le tracce lasciate dalle fasi di avanzamento e ritiro del ghiacciaio Balteo (che ha dato il nome alla Dora Baltea che scorre a poca distanza): le particolari rocce montonate, risultato dell’erosione del ghiacciaio che ha levigato e arrotondato le rocce; i massi erratici, enormi massi trasportati e poi abbandonati dal ghiacciaio con il disgelo; le marmitte dei giganti, grandi cavità scavate dalle acque che scorrono al di sotto dei ghiacciai. Nel parco sono visibili anche le incisioni rupestri risalenti al Neolitico.
Lungo il percorso di visita del borgo sono posti dei pannelli illustrativi in corrispondenza dei punti di maggior interesse storico-artistico. Per una visita in autonomia, consigliamo questa audioguida.
Guardate il video della nostra visita al Forte e al borgo di Bard: video Forte e borgo di Bard
Come arrivare
Il Forte, ben visibile sull’altura che sovrasta l’abitato di Bard, si raggiunge a piedi dalla strada statale 26 tramite una serie di ascensori gratuiti; l’accesso al primo ascensore si trova in via Vittorio Emanuele II, l’unica via del paese, a poche decine di metri dalla confluenza con la statale, attraversando un cancello ben segnalato sulla destra. In alternativa, è possibile raggiungere la fortezza dalla strada pedonale in salita che prende avvio al termine dell’abitato di Bard, alle spalle della chiesa di Santa Maria Assunta. Consigliamo di salire con gli ascensori, per ammirare dalle grandi vetrate il panorama che si apre durante l’ascesa, e di scendere percorrendo la via pedonale, per visitare tutti i corpi di fabbrica che compongono il forte e terminare la visita con una passeggiata nel borgo.
In auto: il Forte ha un parcheggio proprio a pagamento, con ingresso dalla Statale 26 e accesso diretto alla partenza degli ascensori; in alternativa, a breve distanza lungo la Statale in direzione Aosta sono disponibili dei parcheggi gratuiti, dai quali si può raggiungere il borgo con una breve passeggiata; in caso di grande affluenza, specialmente durante i fine settimana estivi, è possibile parcheggiare gratuitamente anche nel vicino abitato di Hône, collegato alla Statale 26 da un ponte sulla Dora Baltea, che consente di raggiungere Bard in pochi minuti a piedi. Attenzione: l’intero borgo di Bard è zona a traffico limitato, con transito dei veicoli consentito solo previa autorizzazione.
Con i mezzi pubblici: la stazione ferroviaria di Bard-Hône è servita dai treni regionali della linea Ivrea-Aosta; da qui, si raggiunge il borgo di Bard con una breve passeggiata (circa 500 metri). Bard è raggiungibile anche con gli autobus della compagnia Arriva, linea 110 Aosta – Pont-Saint-Martin, con fermata in prossimità dell’ingresso al borgo.
Dove mangiare
Presso il Forte, con ingresso dal cortile dell’Opera di Gola, per uno spuntino o un pranzo veloce è aperta con orario continuato la Caffetteria di Gola con bell’affaccio dalle finestre sulla valle sottostante; per un pranzo con specialità valdostane è operativo il Ristorante la Polveriera
Nel borgo di Bard, oltre a negozi di souvenir e prodotti tipici, sono disponibili bar, caffetterie, enoteche e gelaterie; segnaliamo che in bassa stagione gli esercizi commerciali sono solitamente aperti solo nel fine settimana.