Milano – Gallerie d’Italia
Informazioni utili
| Gallerie d’Italia | ATM | Area C Milano |Terza sede espositiva delle collezioni del gruppo Intesa Sanpaolo dopo quelle di Vicenza e Napoli, le Gallerie d’Italia di Milano sono state aperte in due fasi successive fra il 2011 (collezione dell’Ottocento) e il 2012 (collezione del Novecento) in un complesso di palazzi monumentali che si sviluppa fra piazza della Scala e via Manzoni. L’offerta museale delle Gallerie si completa con la recente inaugurazione della sede di Torino. L’ingresso alle mostre e al museo della sede milanese è incluso nell’Abbonamento Musei Lombardia Valle d’Aosta.
Palazzo Anguissola, sala 2, Gli apparati decorativi neoclassici e i bassorilievi in gesso di Antonio Canova
I palazzi
Le Gallerie d’Italia di Milano sono ospitate in una serie di palazzi storici e nobiliari situati nel cuore del centro storico della città, a pochi passi dal Duomo, e riconvertiti in spazio museale ed espositivo conservando tutte le decorazioni originali di porte, volte e pareti.
Il più antico dei tre edifici è Palazzo Anguissola Antona Traversi, che ospita la prima parte della collezione dell’Ottocento. Fra il 1775 e il 1778 il conte Antonio Carlo Anguissola, in occasione del suo matrimonio con Bianca Busca Arconati Visconti, commissiona il rinnovamento del corpo interno del palazzo di famiglia, di origine cinquecentesca, all’architetto luganese Carlo Felice Soave, che propone un aggiornamento in stile classicista ispirato alle più recenti ricerche su modelli greci e romani. Ogni stanza presenta una decorazione diversa, ricca di ornati ed effetti cromatici, stucchi, specchi, dorature, finti marmi, volte dipinte con motivi a grottesca, con lo scopo di trasformare le sale in ambienti di rappresentanza degni della ricca nobiltà milanese.
Palazzo Anguissola, scalone monumentale
Nel 1817, il conte Anguissola vende il palazzo a un facoltoso esponente della borghesia milanese, l’avvocato Giovanni Battista Traversi, che nel 1829 incarica l’architetto ticinese Luigi Canonica di progettare un corpo di fabbrica aggiuntivo lungo l’attuale via Manzoni. La facciata su strada presenta un basamento in granito sul quale si eleva un ordine gigante di lesene corinzie, concluso da un cornicione riccamente ornato con un fregio a rilievi. Nello stesso intervento, viene realizzato lo scalone monumentale, e viene creato il cortile ottagonale, oggi chiuso da vetrate per ospitare la scultura Disco in forma di rosa del deserto di Arnaldo Pomodoro.
Arnaldo Pomodoro, Disco in forma di rosa del deserto
Il secondo edificio, contiguo a Palazzo Anguissola, è Palazzo Brentani Greppi, che si sviluppa interamente su via Manzoni. Costruito prima del 1720 per il conte Giuseppe Brentani e abitato stabilmente dalla famiglia fino all’inizio dell’800, viene in seguito venduto ai conti Greppi. La facciata, frutto di un intervento di Luigi Canonica del 1829, è caratterizzata da una decorazione a medaglioni rappresentanti illustri italiani, fra cui Leonardo da Vinci e Antonio Canova, e da un portone sormontato da un balcone. Gli interni, privi di decorazione, ospitano la seconda parte della collezione dell’Ottocento.
Palazzo Brentani, sala 15, Il paesaggio lombardo
L’ultimo dei tre edifici è il cosiddetto Palazzo Beltrami, progettato e costruito fra il 1906 e il 1911 dall’architetto Luca Beltrami per ospitare la nuova sede della Banca Commerciale Italiana. Il palazzo si sviluppa fra via Manzoni e piazza della Scala, con ingresso da quest’ultima. Per armonizzare la facciata con le preesistenti architetture della piazza, il teatro e Palazzo Marino (la cui facciata è opera del 1886 dello stesso Beltrami), l’architetto prosegue con lo stile neoclassico, richiamando la tripartizione della facciata di Palazzo Marino e la sequenza di arcate del Teatro alla Scala; la parte centrale è caratterizzata da quattro colonne ioniche di ordine gigante sormontate da un timpano. Gli interni dell’edificio sono invece caratterizzati da uno stile eclettico e realizzati con materiali di pregio; nell’allestimento museale sono stati conservati tutti gli elementi decorativi delle pareti con i marmi e le decorazioni a stucco, i luminosi lucernari in vetri colorati, parte degli sportelli bancari con le loro ornate vetrine, l’orologio in stile liberty, e l’elegante scalone d’onore a decorazione floreale.
Palazzo Beltrami, Salone Manzoni
Il percorso di visita
Le collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo, che contano in totale oltre 10.000 opere fra reperti archeologici, dipinti e sculture dall’età classica a quella moderna, si sono formate a seguito dell’accorpamento dei patrimoni artistici dei vari istituti di credito confluiti nel tempo nel gruppo bancario. Alle Gallerie d’Italia di Milano sono esposti dipinti e sculture dell’Ottocento e del Novecento.
L’ingresso alle Gallerie avviene da Palazzo Beltrami in piazza della Scala, dove sono ospitate le mostre temporanee e le collezioni del Novecento. Per seguire il percorso cronologico delle opere è necessario raggiungere Palazzo Anguissola dove si trova la sala 1; in biglietteria non vengono purtroppo fornite mappe del museo, e quella disponibile sul sito internet non è molto chiara; consigliamo di chiedere indicazioni al personale.
L’itinerario è diviso in due parti: nei palazzi Anguissola e Brentani è ospitata la sezione “Da Canova a Boccioni”, mentre nel palazzo Beltrami la sezione “Cantiere del ’900”. La visita inizia al piano terra di Palazzo Anguissola, con una serie di 13 bassorilievi in gesso di Antonio Canova di soggetto sacro e profano, raffiguranti scene tratte da Omero, Virgilio e Platone, virtù cristiane ed episodi di filantropia.
Palazzo Anguissola, sala 1, Gli apparati decorativi neoclassici e i bassorilievi in gesso di Antonio Canova
Si prosegue con i quadri storici di Francesco Hayez, a cui è dedicata un’intera sala, e con il Romanticismo lombardo. Salendo al secondo piano si incontrano le sale dedicate al Risorgimento, con scene di battaglia e raffigurazioni domestiche legate alle guerre d’indipendenza. Il percorso prosegue con un’interessante sezione dedicata alle vedute della Milano ottocentesca, grazie alle quali è possibile ricostruire l’aspetto di una città che è stata fortemente modificata nel corso dell’ultimo secolo, caso emblematico l’interramento della rete dei Navigli; alcuni schermi interattivi consentono di confrontare le vedute d’epoca con quelle odierne.
Palazzo Anguissola, sala 12, L’immagine di Milano nella veduta e nella pittura prospettica
Tornando sui propri passi e lasciando le ornate sale del palazzo, si scende nuovamente al piano terra proseguendo la visita cronologico-tematica della sezione ottocentesca nelle gallerie di Palazzo Brentani, dove le opere risaltano sulle pareti dalle cromie teatrali, con un colore diverso per ogni sezione. Sono qui raccolti grandi quadri che raffigurano il paesaggio lombardo e pitture di genere con scene di vita popolare; si prosegue con una sezione dedicata alle sperimentazioni macchiaiole e divisioniste, con opere emblematiche della poetica del sublime e del paesaggio come espressione delle emozioni. Chiudono il percorso dell’800 una sezione dedicata al Simbolismo, e una sala dedicata a Umberto Boccioni, con opere della fase divisionista che già prefigurano l’arte del nuovo secolo.
Palazzo Brentani, sala 18, Dai macchiaioli ai divisionisti. La sperimentazione atmosferica sul vero
La collezione del Novecento è esposta in parte delle sale di Palazzo Beltrami. Qui le pareti, caratterizzate da monocromi bianchi o neri, danno risalto alle creazioni dei protagonisti dell’arte italiana nella seconda metà del secolo. Ben rappresentate sono le correnti dell’astrazione, dell’informale, dello Spazialismo, dell’Arte Povera, con opere di Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Emilio Vedova e altri autori più recenti fino agli anni ’90, in un racconto in continuo divenire che si è immaginato come un “cantiere” sempre aperto.
Palazzo Beltrami, Cantiere del ’900; a sinistra: Paolo Scheggi, Per una situazione; a destra: Enrico Castellani, Superficie bianca
Le sale frontali del Palazzo Brentani sono utilizzate per le esposizioni temporanee, sempre molto interessanti e di grande richiamo. Al piano inferiore, il caveau della banca è stato trasformato in deposito delle opere d’arte; la collezione è visitabile su prenotazione con visite guidate, per il cui calendario rimandiamo al sito internet delle Gallerie.
Come arrivare
Le Gallerie d’Italia si trovano in piazza della Scala 6. Al piano inferiore è disponibile un guardaroba gratuito custodito.
Con i mezzi pubblici: metropolitana fermata Duomo o Montenapoleone, tram e autobus con fermata in piazza Duomo o piazza della Scala; consigliamo di verificare sul sito dei trasporti pubblici milanesi l’itinerario migliore a seconda della provenienza.
In auto: piazza della Scala e tutti i parcheggi del centro storico si trovano in area C (zona a traffico limitato), con accesso subordinato al pagamento di un ticket; rimandiamo alla pagina dedicata sul sito del Comune per i dettagli sull’accesso all’area C. I parcheggi più vicini alle Gallerie d’Italia sono in piazza Meda, in piazza Diaz, e presso l’autorimessa dei grandi magazzini La Rinascente.
Dove mangiare
Per gustare una vera pizza napoletana nel cuore di Milano, consigliamo Gino Sorbillo Lievito Madre al Duomo, a una breve passeggiata dalle Gallerie d’Italia.
Collegamenti utili
ATM (Azienda Trasporti Milanesi)