Soncino (Cremona) – Rocca Sforzesca

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Visita alla Rocca Sforzesca di Soncino, in provincia di Cremona, uno degli esempi meglio conservati di architettura militare quattrocentesca in Lombardia.

Rocca sforzesca di Soncino ingresso

Ingresso alla Rocca

La storia della Rocca

Secondo la tradizione, l’abitato di Soncino viene fondato nel 388 dall’ufficiale gotico Lanfranco Goto. I reperti rinvenuti sul territorio ed esposti presso il Civico Museo Archeologico fanno però pensare ad una più antica fondazione celtica. Il borgo è probabile sede di un castrum longobardo, ma è con le incursioni ungariche del X secolo che prende avvio il processo di fortificazione, con la costruzione di una cinta muraria e di una prima struttura militare nell’area sudorientale dell’abitato in direzione del fiume Oglio; di questo primo castello non rimane oggi nessuna traccia, perché nel XV secolo, ormai danneggiato da numerosi conflitti e in decadenza, verrà demolito in vista della costruzione della nuova Rocca.

Rocca sforzesca di Soncino Ponte di Soccorso

Ponte di Soccorso, vista verso il Rivellino

Nel 1118 il Comune di Cremona acquista il castello, la curia e la corte di Soncino dai precedenti proprietari, i Conti Gisalbertini di Bergamo. Nel corso del XIII secolo, conteso dai principali Comuni lombardi per la sua posizione strategica, il castello viene ripetutamente assediato. Sotto la signoria del podestà Buoso da Dovara (1247-66) viene eretta una nuova cerchia muraria più ampia che comprende i borghi nel frattempo sorti all’esterno della vecchia cinta. Le mura vengono nuovamente fortificate e ampliate nel corso del XV secolo quando, con la conquista della vicina Brescia da parte della Repubblica di Venezia e la spartizione dei territori fra la Serenissima e il Ducato di Milano, Soncino viene assegnata a Milano e si ritrova in prossimità del confine costituito dal fiume Oglio; nel 1460 vengono quindi costruiti lungo tutto il perimetro della cinta muraria i torrioni circolari che possiamo vedere ancora oggi.

Cinta muraria di Soncino

Cinta muraria di Soncino

Nel 1469 il Duca Galeazzo Maria Sforza invia a Soncino l’architetto Bartolomeo Gadio, che aveva già operato presso il Castello di Milano, per progettare la costruzione di una nuova Rocca, che viene rapidamente eretta fra il 1473 e il 1475. Dal 1499 Soncino subisce il dominio alterno di Venezia, degli Sforza di Milano e dei francesi, fino alla conquista da parte dell’impero spagnolo dopo la battaglia di Pavia del 1525; nel 1536 l’imperatore di Spagna Carlo V concede il feudo di Soncino al suo uomo di fiducia Massimiliano Stampa; inizia così il lungo marchesato degli Stampa, che saranno i proprietari di Soncino fino alla morte dell’ultimo erede nel 1876.

Rocca sforzesca di Soncino Cortile

Cortile della Rocca

Gli Stampa danno avvio alla trasformazione della Rocca in una residenza rinascimentale, con la costruzione di corpi di fabbrica addossati alle mura interne del cortile, la copertura dei camminamenti di ronda per ricavarne nuove stanze, e la sostituzione dei ponti levatoi con strutture fisse. Nel corso del XVIII secolo la Rocca cade in un progressivo abbandono. Massimiliano Cesare Stampa, ultimo marchese di Soncino, alla sua morte nel 1876 cede la proprietà della Rocca al Comune. Su incarico del Ministero della Pubblica Istruzione, l’architetto milanese Luca Beltrami dirige i lavori di studio e restauro della Rocca, realizzati fra il 1886 e il 1895 con la demolizione di porticati e strutture addossati agli spalti nel corso dei secoli, il ripristino di tetti e merlature, la ricostruzione del Rivellino che versava in condizioni di rudere. Ulteriori lavori di manutenzione, restauro e consolidamento si susseguono a partire dagli anni ’70; fra i più recenti, il restauro del Ponte di Fuga nel 2015 e degli affreschi della cappella nel 2017.

Rocca di Soncino camminamento di ronda

Camminamento di ronda lato est

Il percorso di visita

La Rocca Sforzesca sorge nell’angolo sudoccidentale del borgo fortificato di Soncino; si innesta sulla terza e ultima cinta muraria, inglobando le strutture precedenti delle mura e una delle torri cilindriche erette lungo tutto il perimetro della cinta nel 1460. Costruita in soli due anni (1473-75), si caratterizza per l’utilizzo dei mattoni sia per le murature che per le coperture, materiale facilmente reperibile grazie alla natura argillosa del terreno. La Rocca presenta una struttura piuttosto semplice, con due corti giustapposte e un sistema di profondi fossati che circonda l’intero edificio.

Cinta muraria e Rocca di Soncino

La cinta muraria e la Rocca

L’ingresso alla Rocca dal lato del borgo avviene tramite un ponte, già levatoio e oggi fisso, che immette nel Rivellino, un atrio quadrangolare fortificato e isolato dal resto della struttura che aveva la funzione di contenere facilmente un eventuale attacco nemico. Il Rivellino è accessibile anche da un secondo ponte levatoio che dà sulla campagna circostante, il cosiddetto Ponte di Soccorso; dal Rivellino è possibile accedere al Cortile della Rocca tramite due ponti (un tempo levatoi e ora fissi), uno pedonale e uno carrabile, dove a ulteriore difesa si trovava un doppio portone con grata.

Rocca sforzesca di Soncino Rivellino

Il Rivellino

Il Cortile è un ampio spazio caratterizzato dalle quattro torri angolari, di cui tre a pianta quadrata e una a pianta circolare, collegate fra loro da un camminamento di ronda protetto da una merlatura ghibellina. Iniziamo la visita dalla torre nord-ovest che troviamo alla nostra destra, la cosiddetta Torre del Capitano, così denominata perché ospitava la residenza del capitano della fortezza. 

Rocca di Soncino Cortile

Il Cortile della Rocca

Scendendo dalle scale si arriva ai sotterranei, dove si trovano due ambienti: quello con un’ampia finestra e un alto soffitto veniva probabilmente utilizzato come cantina o scuderia, mentre un secondo locale stretto e buio era forse adibito a prigione militare. Dai sotterranei era un tempo possibile raggiungere una via di fuga segreta, visibile dall’esterno della Rocca. Tornando al piano terra, troviamo la cucina con il suo grande camino per cucinare e riscaldare l’ambiente, e dove è possibile osservare, sotto la finestra, il notevole spessore dei muri che in alcuni punti raggiungeva i tre metri. Al primo piano si visita la stanza del Capitano, dove è stato ricostruito un ideale ed essenziale arredamento.

Rocca di Soncino Camera del Capitano

La Stanza del Capitano

Dal secondo livello delle torri è possibile accedere al camminamento di ronda che corre lungo tutto il perimetro del Cortile. Procediamo quindi dallo spalto verso la torre cilindrica; si tratta di uno dei torrioni del muro di cinta del borgo, preesistente alla Rocca e inglobato nella costruzione della fortezza; una scaletta elicoidale conduce al livello della merlatura, da dove un’altra scala a chiocciola portava alla sommità della torre, un belfredo con funzione di torretta di avvistamento su tutta la campagna circostante.

Esterno della Rocca di Soncino Torre rotonda

Esterno della Rocca con la Torre cilindrica

Riprendendo il giro degli spalti, si giunge alla torre quadrata di sud-est, o Torre della Cappella, così detta perché dal XVI secolo è stata utilizzata come luogo di preghiera. Sulle pareti sono conservati tre diversi livelli di affreschi: al livello più antico si trova una Madonna con Bambino, probabilmente un ex voto fatto realizzare dai soldati in prossimità del completamento dei lavori alla Rocca e quindi databile all’ultimo quarto del Quattrocento. Il secondo strato di intonaco presenta un Leone di San Marco, testimonianza del breve periodo di dominio veneziano (1499-1509). Il terzo e più recente livello di affreschi risale all’età sforzesca: lo stemma degli Sforza con le aquile e il biscione è fiancheggiato da tizzoni accesi a cui sono appesi dei secchi, a rappresentare il motto di famiglia “Accendo e spengo”; su entrambi i lati dello stemma, una mano libera un cane incatenato a un albero, a significare probabilmente la libertà portata dagli Sforza nel Ducato di Milano. La volta è dipinta a tempera con un motivo a pergolato che richiama una decorazione analoga presente nella non lontana chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Rocca di Soncino affreschi della Cappella

Gli affreschi della Cappella

Tornando ora al livello del cortile, possiamo visitare i due musei allestiti nella Rocca. La torre nord-est ospita il piccolo Museo Storico; istituito nel 1997, raccoglie cimeli del Risorgimento e delle due Guerre Mondiali: armi da fuoco, armi bianche, proiettili e munizioni, divise, fotografie, lettere, medaglie, attestati e vari ricordi di guerra.

Un basso edificio costruito nel Cinquecento a ridosso del muro meridionale della Rocca è sede del Civico Museo Archeologico Aquaria; all’interno del fabbricato, realizzato dagli Stampa per ampliare gli spazi residenziali, è ancora possibile vedere labili resti di affreschi, fra cui una Crocifissione che forse fungeva da pala d’altare per l’originaria cappella della Rocca. Il Museo prende il nome dalla denominazione di un antico insediamento del territorio, e raccoglie reperti archeologici provenienti da ritrovamenti casuali e da campagne di scavo nella zona di Soncino. 

Rocca di Soncino cortile lato sud

L’edificio cinquecentesco che ospita il Museo Archeologico

Nelle vetrine, corredate da pannelli esplicativi, sono esposti manufatti che coprono un ampio lasso di tempo, dall’età della pietra, alla fase celtica e poi romana, fino al periodo rinascimentale. Per l’era preistorica sono presenti reperti risalenti al neolitico: punte di frecce, raschiatoi di selce per la macellazione delle carni, la conciatura delle pelli o la levigatura degli utensili in legno, asce in pietra. Alla civiltà del periodo celtico (IV-II secolo a.C.) risalgono oggetti in bronzo e ferro (spille, anelli, borchie, fibule, bracciali, punte di lancia e di freccia), e corredi funerari rinvenuti in diverse necropoli del territorio, composti da spade, foderi, punte di giavellotti, monili, resti di contenitori in terracotta, urne cinerarie, monete. Fra i reperti di epoca romana si trovano pesi da telaio, attrezzi per la tessitura, fibule, gioielli, balsamari. Al Rinascimento risalgono numerosi frammenti ceramici, testimoni di una produzione locale di terracotta che sfruttava l’abbondante argilla presente sul territorio.

Rocca di Soncino Civico Museo Archeologico Aquaria

Civico Museo Archeologico Aquaria

Per completare la visita alla Rocca, possiamo ora osservare gli esterni, con il sistema di fossati e ponti levatoi. Il profondo fossato che circonda la Rocca su tutti i lati era suddiviso in settori da due dighe, di cui sono ancora visibili alcuni ruderi, che permettevano di allagare specifiche sezioni a seconda delle necessità di difesa. Oltre il Ponte di Soccorso, che dava accesso al Rivellino dalla campagna, si vedono due arcate, restaurate nel 2015, del cosiddetto Ponte di Fuga. In questo tratto il fossato era sempre allagato, e il livello dell’acqua manteneva costantemente sommerso questo passaggio segreto che collegava i sotterranei della Torre del Capitano con una via di fuga verso l’esterno; nella muratura della Rocca è infatti ancora visibile un’apertura, ora murata, dalla quale veniva all’occorrenza calato un ponte levatoio fino alle arcate nascoste sotto il livello dell’acqua, consentendo così l’uscita dalla Rocca.

Rocca di Soncino Ponte di Fuga e Ponte di Soccorso

Il fossato con il Ponte di Fuga e il Ponte di Soccorso

Come arrivare

La Rocca Sforzesca occupa l’angolo sud-occidentale del centro storico di Soncino, con ingresso dal proseguimento di via Guglielmo Marconi. L’area intorno alla Rocca è pedonalizzata. Presso la biglietteria esterna, nelle immediate vicinanze dell’ingresso, si acquista un biglietto cumulativo che permette la visita della Rocca, della Sala di Vita Medievale e del Museo della Stampa; assieme al biglietto viene fornito un opuscolo con una mappa del centro storico e una breve descrizione dei monumenti e delle chiese visitabili. Soncino fa parte dei Borghi più belli d’Italia.

Con i mezzi pubblici: è possibile raggiungere Soncino con autobus provenienti da Crema, Cremona, Bergamo e Brescia (ulteriori informazioni a fondo articolo nei Collegamenti utili).

In auto: nelle immediate vicinanze della Rocca sono disponibili alcuni parcheggi gratuiti; fra i più vicini, consigliamo quello in via 4 Novembre, all’ingresso del borgo, o quello in via Borgo Sotto, a ridosso delle mura.

Dove mangiare

Nel centro storico di Soncino si trovano diversi bar, caffetterie e ristoranti. Per un pranzo veloce ma gustoso, consigliamo la Piadineria Buna Fes in via 4 Novembre.

Collegamenti utili

Autoguidovie linea K501 da Crema

Starmobility linea K301 da Cremona

Bergamo Trasporti linea R da Bergamo

Arriva linea RL203 da Brescia


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