Moncalieri (Torino) – Castello Reale
Informazioni utili
| Castello Reale | Gruppo Torinese Trasporti | Trenitalia |Visita al Castello Reale di Moncalieri (Torino). L’ingresso al castello è incluso nell’Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta.
La storia
L’esistenza di un castello, o più probabilmente una casaforte, sull’altura di un colle a difesa del borgo, del ponte sul fiume Po e dell’accesso da meridione alla città di Torino, è attestata per la prima volta in un documento del XIII secolo, quando il fortilizio viene costruito per volere di Tommaso III di Savoia.
Nella seconda metà del Quattrocento, Jolanda di Valois, moglie del duca Amedeo IX di Savoia, ordina l’ampliamento dell’edificio e la costruzione di quattro torri angolari cilindriche; di queste, due rimangono ancora oggi incorporate nella facciata, una è riemersa durante i restauri del 1990 ed è visibile nel percorso di visita, mentre la quarta è andata distrutta.
Veduta del Castello Reale di Moncalieri dall’esterno
Dopo un periodo di decadenza durante le guerre franco-spagnole (metà del XVII secolo), il castello subisce una nuova trasformazione fra Seicento e Settecento ad opera di Carlo Emanuele I (duca dal 1580 al 1630) e Cristina di Francia (reggente dal 1637 al 1648), che commissionano lavori di ampliamento ad Amedeo di Castellamonte, e di Carlo Emanuele III (re di Sardegna dal 1730 al 1773) che affida modifiche e rifacimenti a Benedetto Alfieri. Con Vittorio Amedeo III (re di Sardegna dal 1773 al 1796) e l’architetto Francesco Martinez il castello assume il suo aspetto odierno, con una pianta a U e quattro torrioni angolari quadrati raccordati da lunghe gallerie; il quarto lato è costituito da un ampio terrazzamento di collegamento con il retrostante parco, destinato alla caccia; è in questo periodo che gli interni vengono decorati da pittori come il Cignaroli ed ebanisti come Pietro Piffetti.
Con la dominazione francese, il castello viene spogliato degli arredi e destinato a caserma, ospedale, e carcere militare; nel XIX secolo, con la Restaurazione e il ritorno alla Casa Savoia, l’edificio viene progressivamente restaurato da Vittorio Emanuele I (realizzazione dello scalone monumentale) e Carlo Alberto. Diventa infine residenza prediletta di Vittorio Emanuele II, a cui si devono gli arredi eclettici della seconda metà dell’Ottocento.
Ingresso del Castello Reale di Moncalieri
Utilizzato nuovamente come ospedale militare durante la Prima Guerra Mondiale, in epoca fascista diviene sede di rappresentanza dei gerarchi del regime e in seguito dei nazisti, e poi rifugio per sfollati. Nel 1948 il complesso viene destinato al I Battaglione Carabinieri della divisione Piemonte.
Gli appartamenti reali vengono restaurati e aperti al pubblico nel 1991. Nel 1997 il Castello è inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco all’interno del sistema delle Residenze Sabaude. Nel 2008 un grave incendio colpisce il torrione sud-est, danneggiando molti ambienti interni. A seguito dei restauri, il castello torna nuovamente visitabile nel 2017.
Il percorso di visita
La visita consente di accedere allo scalone d’onore, agli appartamenti delle Principesse Maria Letizia e Maria Clotilde, all’appartamento di Vittorio Emanuele II e alla Cappella Reale. Al momento della nostra visita (2022), alcune sale interessate dall’incendio del 2008 e già restaurate non erano accessibili per ragioni conservative. L’ala del Castello occupata dall’Arma dei Carabinieri non è visitabile.
Il percorso prende avvio dallo scalone monumentale che conduce al piano nobile, realizzato in marmi policromi a partire dal 1820 per volere di Vittorio Emanuele I.
Scalone Reale
In un susseguirsi di sale da pranzo, sale di rappresentanza, salottini da ricevimento, camere da letto, salotti cinesi, e gabinetti da toeletta, sono esposti arredi, tessuti, tendaggi, porcellane, soprammobili, quadri, lampadari, candelabri e oggetti decorativi che vanno dallo stile neoclassico al gusto eclettico di fine Ottocento.
L’appartamento della Principessa Maria Letizia Bonaparte (1866-1926), moglie di Amedeo di Savoia, conserva nei soffitti stucchi e decorazioni di gusto neoclassico, e nelle sovrapporte dipinti con nature morte e capricci architettonici.
Sala da pranzo
Gli appartamenti in cui soggiornò Maria Clotilde di Savoia (1843-1911, primogenita di Vittorio Emanuele II, moglie di Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte, e madre di Maria Letizia) sono meno riccamente decorati, e gli spazi domestici prevalgono su quelli di rappresentanza. Fu la principessa a far installare un ascensore, tuttora funzionante, che collegava le sue stanze al piano terra.
Il Salone Blu è caratterizzato da una sontuosa boiserie e da una tappezzeria di colore blu intenso. Una curiosità: l’azzurro delle maglie della nazionale italiana di calcio deriva proprio dal colore dello stemma nobiliare sabaudo. Questo salone è uno dei pochi ambienti che conservano ancora gli arredi originari; il resto del mobilio è stato disperso dopo la morte di Maria Letizia, ultima esponente della famiglia Savoia a soggiornare nel Castello
Salone Blu – Stemma e colore di casa Savoia
Il Castello è sede stabile di un battaglione di Carabinieri, perciò è possibile visitarlo solo con visita guidata a cura del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude; poiché gli ingressi sono contingentati, è consigliata la prenotazione a questo link.
Il Castello è solitamente aperto nel fine settimana (venerdì-sabato); suggeriamo di consultare sempre il sito ufficiale di prenotazioni per gli orari di visita aggiornati.
Come arrivare
Il Castello di Moncalieri si trova in piazza Baden Baden 4.
Con i mezzi pubblici: il centro storico di Moncalieri è raggiungibile da Torino con l’autobus 67, fermata Caduti per la Libertà, da cui il Castello è raggiungibile con una passeggiata nel centro storico (ca. 700 mt), o in treno in una decina di minuti dalla stazione di Torino Porta Susa, e poi a piedi fino al Castello (ca. 800 mt)
In auto: parcheggio gratuito in via Francesco Petrarca, a ca. 500 metri dall’ingresso del Castello. Parcheggio
Dove mangiare
Per un pranzo, una cena o un aperitivo, consigliamo l’atmosfera suggestiva di Sensi Bistrò & Cocktail Bar, situato in una via pedonale del centro storico.