Mostra “Boldini, De Nittis et les italiens de Paris”
Novara – Castello Visconteo Sforzesco
Dal 4 novembre 2023 al 7 aprile 2024 è allestita negli spazi del Castello di Novara la mostra “Boldini, De Nittis et les italiens de Paris”, che presenta una selezione di opere prodotte dagli artisti italiani che dalla seconda metà dell’Ottocento hanno soggiornato e lavorato a Parigi. L’ingresso è incluso nell’Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta.
Giuseppe De Nittis, Passeggiata con i cagnolini
La mostra
Proseguendo l’approfondimento sull’arte dell’Ottocento che caratterizza le ultime esposizioni ospitate nel Castello di Novara, la mostra si occupa dei cosiddetti “italiens de Paris”, quegli artisti italiani che dalla metà del XIX secolo si recano a Parigi per visitare le esposizioni universali, per aggiornarsi sulle ultime tendenze della ricerca artistica, o alla ricerca di nuovi mercati per le loro opere. Alcuni di loro si fermano in città per brevi periodi di studio o lavoro, mentre altri, come Boldini e De Nittis, vi si trasferiscono stabilmente riscuotendo un grande successo.
Negli anni centrali dell’Ottocento il panorama artistico d’oltralpe vede affermarsi la poetica del Realismo, con l’esperienza dei paesaggisti della Scuola di Barbizon e di Gustave Courbet, mentre nella seconda metà del secolo si afferma la rivoluzione dell’Impressionismo. Le nuove correnti trovano un’occasione per presentarsi al grande pubblico con le Esposizioni Universali, la cui prima edizione parigina è del 1855; è in questo contesto che artisti, collezionisti e mercanti d’arte entrano in contatto. Seguendo un allestimento cronologico e tematico, la mostra ripercorre l’avventura dei pittori italiani a Parigi, illustrandone l’evoluzione stilistica che li vede dapprima assecondare le mode orientaliste, neo-settecentiste e neo-pompeiane degli anni Sessanta e Settanta, per poi diventare testimoni della mondanità della Belle Époque, raccontata attraverso eleganti e raffinate opere.
Sezione II, De Nittis e Boldini tête-à-tête
A sinistra: Giovanni Boldini, Berthe esce per la passeggiata
A destra: Giovanni Boldini, Berthe legge la dedica su un ventaglio
Articolato in otto sezioni, il percorso si apre con una panoramica degli artisti italiani che lavorano a Parigi o per il mercato parigino fra gli anni ’60 e ’70. Punto di partenza ideale della sezione è l’esposizione universale del 1855, visitata dai pittori italiani che si confrontano con la produzione artistica internazionale, influenzando in seguito anche il mercato italiano.
Sezione I, I pittori italiani alla conquista del mercato internazionale
A sinistra: Domenico Morelli, La Maddalena
Al centro: Alberto Pasini, Un mercato a Costantinopoli
A destra: Edoardo Tofano, Passeggiata sul Bosforo
La seconda sezione è dedicata ad un confronto fra Giovanni Boldini e Giuseppe De Nittis. Boldini si trasferisce stabilmente a Parigi nel 1871, iniziando fin da subito una stretta collaborazione con il mercante d’arte Adolphe Goupil, che lo introduce negli esclusivi ambienti artistici parigini; in esposizione si possono ammirare diversi ritratti di due delle sue modelle e amanti, Berthe e la contessa Gabrielle de Rasty, colte in momenti di vita quotidiana nei loro eleganti abiti alla moda. De Nittis, che si trasferisce a Parigi già dal 1867 e nel 1874 partecipa alla prima mostra degli Impressionisti, è presente in questa sezione con quadri di soggetti femminili colti all’aria aperta in luminosi paesaggi.
Sezione II, De Nittis e Boldini tête-à-tête
A sinistra: Giuseppe De Nittis, La discesa dal Vesuvio
Al centro: Giuseppe De Nittis, Passeggiata con i cagnolini
A destra: Giuseppe De Nittis, Sulle rive della Senna
La terza sezione è dedicata interamente ad Antonio Mancini; romano di nascita, si forma e inizia la sua carriera artistica a Napoli, per poi tornare nella capitale dove apre un proprio studio. Compie due soggiorni a Parigi, lavorando per alcuni mercanti d’arte fra cui Goupil. Nonostante il contatto con l’ambiente parigino, la sua pittura resta fedele al Verismo, con soggetti di genere aneddotico come quelli presenti in mostra.
Sezione III, Antonio Mancini, realtà e visione tra Napoli e Parigi
A sinistra: Antonio Mancini, Lo scolaretto
Al centro: Antonio Mancini, Un pranzo sulla corda (Saltimbanco con cesto di frutta)
A destra: Antonio Mancini, Le due bambole
La sala successiva è una monografia sul veneziano Federico Zandomeneghi. Dopo un esordio influenzato dalla pittura macchiaiola a seguito di un prolungato soggiorno a Firenze, nel 1874 si reca a Parigi per quello che, progettato come un breve periodo di studio, diventa un trasferimento permanente; è questo l’anno della prima mostra degli Impressionisti, ai quali Zandomeneghi si lega stringendo amicizia con Renoir e Degas, i due autori che influenzano maggiormente il suo stile.
Sezione IV, Federico Zandomeneghi: un “breve soggiorno” lungo una vita
A sinistra: Federico Zandomeneghi, En promenade
Al centro: Federico Zandomeneghi, Colloquio a tavolino
A destra: Federico Zandomeneghi, Jeune fille au bouquet
La quinta sezione mette a confronto vedute urbane di Parigi e Londra realizzate da Boldini, De Nittis e Zandomeneghi, con scene di vita quotidiana nelle metropoli più moderne dell’Europa del tempo.
Sezione V, La vita cittadina: Parigi-Londra vis-à-vis
A sinistra: Federico Zandomeneghi, Place d’Anvers a Parigi
A destra: Giovanni Boldini, Place Clichy
Degli stessi autori, nella piccola cella del castello è raccolta una selezione di raffinati nudi femminili, nei quali i pittori colgono i soggetti nei loro attimi di intimità.
Sezione VI, Attimi rubati: l’universo privato
A sinistra: Giovanni Boldini, Giovane in déshabillé con specchio (La toilette)
A destra: Giovanni Boldini, La contessa de Rasty coricata
La settima sezione è dedicata a Vittorio Corcos, pittore livornese che si reca a Parigi nel 1880 per un soggiorno che dura sei anni. Qui si lega alla galleria Goupil, frequentando anche De Nittis ed entrando così in contatto con gli artisti e i letterati che animano il suo salotto. Il genere al quale si dedica maggiormente è il ritratto, come mostrano le opere esposte in questa sala e nella successiva.
Sezione VII, Vittorio Matteo Corcos e i primi passi nella Ville Lumière
A sinistra: Vittorio Corcos, Jeune femme se promenant au Bois de Boulogne
A destra: Vittorio Corcos, Le istitutrici ai Campi Elisi
L’ultima sezione è dedicata ai ritratti mondani eseguiti da Boldini e Corcos, un genere molto amato dall’alta società parigina e che porta i due pittori, soprattutto il ferrarese, all’apice del successo e della notorietà. In mostra sono presenti ritratti di grandi dimensioni, nei quali i soggetti, soprattutto femminili, sono raffigurati con particolare attenzione ai loro eleganti e sfarzosi abiti.
Sezione VIII, Il ritratto mondano
A sinistra: Giovanni Boldini, La Contessa Speranza
A destra: Giovanni Boldini, Signora adagiata su bergère
Per un approfondimento su Giuseppe De Nittis leggete il nostro articolo: De Nittis. Pittore della vita moderna.
Come arrivare
Il Castello di Novara si trova al limitare del centro storico.
In auto: tutti i parcheggi del centro storico di Novara sono a pagamento, con tariffe variabili a seconda della distanza. La mappa dei parcheggi e le tariffe sono consultabili sul sito del Musa. Consigliamo il parcheggio di Viale Giuseppe Verdi, con comodo pagamento al termine della sosta a tariffe molto vantaggiose.
Con i mezzi pubblici: la stazione ferroviaria di Novara, a poco più di 1 km dal Castello, è servita da numerosi treni regionali e Intercity.
Dove mangiare
Per una sosta dolce o uno spuntino veloce, consigliamo la sede di via Fratelli Rosselli de Il Fornaio Caffè e Bakery con tavolini all’interno e all’esterno.
Per una buona pizza consigliamo la sede novarese di Pizzium, sotto i portici a pochi passi dal Castello.
Collegamenti utili